La Cina promuove la diffusione dei servizi di informazionecommerciale nelle aree rurali

Gennaio, 2012

La Cina ha avviato una serie di programmi pilota per favorire la diffusione dei servizi di informazione commerciale nelle aree rurali del Paese. L’iniziativa ha già riportato risultati molto positivi e posto le basi per lo sviluppo del commercio elettronico nelle zone rurali.

Il Ministero del Commercio Cinese ha organizzato una video conferenza nazionale sul programma pilota avviato dal Paese per la diffusione dei servizi di informazione commerciale nelle aree rurali. Il programma pilota è stato condotto in 54 contee di 8 province nel 2010 e ha già raggiunto risultati molto positivi. Innanzitutto, il programma ha consentito l’ espansione del sistema di istruzione a distanza e ha incrementato lo sviluppo dell'economia rurale. Inoltre, il programma ha influito positivamente sugli agricoltori, che hanno potuto aumentare la produzione ed il reddito. Riguardo questo aspetto, l’iniziativa ha anche consentito di sviluppare un tipo di produzione “make-to-order” in agricoltura, consentendo così una produzione maggiormente in linea con la domanda del mercato.Infine, il servizio di informazione commerciale nelle zone rurali ha promosso l’informatizzazione della popolazione e posto le basi per lo sviluppo del commercio elettronico nelle zone rurali.
“La Cina si è impegnata nella riforma del regime di cambio del Renminbi o yuan cinese, e continuerà nei suoi sforzi per accrescere ulteriormente la flessibilità della sua moneta”.

Zhang Tao

Direttore Dipartimento Internazionale presso la Banca Centrale cinese

Secondo il Rapporto della People’s Bank of China sulla politica monetaria cinese nel secondo trimestre del 2011, nella prima metà dell’anno in corso la domanda dei consumatori è rimasta stabile, gli investimenti in capitale fisso sono invece aumentati rapidamente, le importazioni e le esportazioni sono cresciute in modo relativamente vivace, la produzione agricola ha ottenuto buoni risultati, le imprese industriali hanno realizzato una redditività abbastanza soddisfacente e il reddito delle famiglie è cresciuto. Nonostante ciò, le aspettative sull’inflazione interna sono rimaste di crescita elevata, e tali da far si che le basi per la stabilità dei prezzi non fossero ancora solide. Ciò ha reso necessari gli interventi della Banca Centrale, tra i quali appunto quelli sul tasso di cambio.Il problema del tasso di cambio della divisa cinese rappresenta da tempo uno dei punti di frizione più frequenti tra Pechino e gli atri attori protagonisti dell’economia mondiale. Per avvicinarsi alle richieste di riforma avanzate dalle principali economie occidentali, la Cina ha avviato una riforma graduale del tasso di cambio del RMB, che è una trasformazione ad un sistema del tasso di cambio fluttuante, sulla base della domanda del mercato, con riferimento ad una serie di valute e sotto il controllo amministrativo, così da aumentare la flessibilità di fluttuazione del RMB secondo la domanda del mercato. L’impegno in tale direzione è stato ribadito dalla Delegazione Cinese nel corso del G20 di Francia e sicuramente apprezzato dai partecipanti al vertice finanziario, che nello scenario di crisi attuale assegnano a tali manovre un ruolo quanto mai importante .