La Cina è il quinto paese per investimenti diretti verso l’estero

Settembre, 2011

Il rapporto dell’UNCTAD sugli investimenti diretti all’estero colloca la Cina ai vertici della classifica dei paesi investitori, confermando il processo di trasformazione del paese, da obiettivo a promotore del fenomeno.

I dati diffusi dalla United Nations Conference on Trade and Development (UNCTAD) nel documento “World Investment Report 2011” affermano il ruolo della Cina come paese leader negli investimenti diretti all’estero.Secondo la classifica contenuta nel rapporto in questione, costruita sulla base dei dati aggiornati al 2010, infatti, la Cina sarebbe al quinto posto tra i paesi che realizzano investimenti diretti all’estero, collocandosi addirittura prima di Giappone e Regno Unito. In particolare, le destinazioni privilegiate degli investimenti cinesi risultano essere gli Stati Uniti (33 % del prodotto interno lordo), i paesi dell’Asia orientale (21% del prodotto interno lordo) e le economie in via di sviluppo (15,7% del prodotto interno lordo). L’indice ODI (Overseas Direct Investment) cinese nel 2010 sarebbe cresciuto del 17% rispetto al dato per il 2009, raggiungendo i 68 miliardi di dollari (da notare che, su questa informazione, i dati diffusi dal Ministero del Commercio cinese sono discrepanti e rilevano un aumento del 36%) .
“Se consideriamo la prospettiva di costante aumento del Pil, gli investimenti diretti all’estero della Cina hanno un enorme potenziale di crescita.”

James X. Zhan

Direttore Sezione Investment and Enterprise dell’Unctad

Da paese obiettivo degli investimenti diretti dall’estero, la Cina si sta, quindi, avviando verso il consolidamento del proprio ruolo di investitore. Molti analisti ritengono, addirittura, che si tratti di un fenomeno appena iniziato, che come tale presenta ancora ampi margini di miglioramento. In proposito, lo stesso direttore della divisione Investment and Enterprise della UNCTAD, James X. Zhan, ha dichiarato che “se consideriamo la prospettiva di costante aumento del PIl, l’ODI cinese ha un enorme potenziale di crescita”. Ciò assume una rilevanza particolare specie nell’attuale contesto di crisi economico-finanziaria, i cui effetti si stanno facendo pesantemente sentire sulle economie avanzate dei paesi occidentali: le disponibilità finanziarie della Cina potrebbero, infatti, giocare un ruolo assai importante nel disegnare la nuova geografia delle potenze economiche mondiali. Il Dragone, tuttavia, non deve trascurare il monitoraggio del livello del proprio debito pubblico, in crescita soprattutto per effetto della quota ascrivibile alla gestione delle amministrazioni locali. Ciò sembra aver iniziato a sollevare l’attenzione del governo di Pechino, che ha recentemente rivisto le priorità da assegnare ai vari settori in cui investire .