Il piano “salva-euro” della Cina

Novembre, 2011

In concomitanza del G20 di Parigi, su un quotidiano inglese sono apparse alcune indiscrezioni, secondo cui la Cina si sarebbe presentata al vertice con una proposta “salva-euro”, per un valore complessivo di decine di miliardi.

I ministri economici e i banchieri centrali dei 20 paesi maggiormente industrializzati al mondo si sono riuniti a Parigi per il vertice finanziario del G20. Obiettivo prioritario del summit è chiarire la situazione sulla crisi europea e formulare soluzioni mirate a contrastare la crisi stessa in tempi ragionevolmente brevi. In concomitanza del vertice, il quotidiano inglese “Sunday Times” ha diffuso alcune indiscrezioni, non ufficiali, secondo cui la Cina si sarebbe presentata a Parigi con una proposta “salva-euro”, che dovrebbe realizzarsi attraverso l’acquisto di titoli di Stato e investimenti in infrastrutture dell'Eurozona, per un valore complessivo di decine di miliardi. Secondo lo stesso quotidiano, la Cina si attenderebbe che al proprio impegno economico corrispondesse l’impegno dell’Europa per ristrutturare i bilanci dei paesi dell’area e tagliare le spese .
“Le azioni devono essere intraprese rapidamente. Non cercate il piano perfetto. Basta fare qualcosa. E 'importante offrire un programma ben progettato”.

Jin Liqun

Presidente del board dei supervisori di China Investment Corporation

Lo strumento con cui la Cina potrebbe realizzare tale piano di salvataggio sarebbe il fondo sovrano China Investment Corporation (CIC). Costituito nel 2007 con l’obiettivo di gestire parte delle riserve nazionali in valuta, CIC sta costruendo un portafoglio ampio, nel quale compaiono sia grandi attori della finanza globale che ricchi giacimenti di petrolio e minerali dislocati in tutto il mondo.Nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Parigi, proprio il presidente del board dei supervisori di China Investment Corporation, Jin Liqun, ha risposto alle indiscrezioni apparse sul quotidiano inglese affermando che “China Investment Corporation ha a sua disposizione circa 100 miliardi di dollari da investire all’estero (…): l’Europa faccia le riforme che deve fare, e poi noi interverremo”. Lo stesso Jin Liqun ha proseguito con una dichiarazione che suona come una chiara ammonizione ai leader economici europei: “Non cercate la perfezione per timore di sbagliare, ma semplicemente fate qualcosa. Qualcosa che faccia davvero la differenza”.