Segnali positivi dall'economia cinese

Agosto, 2013

Dopo mesi di rallentamento rispetto ai ritmi di crescita cui aveva abituato, la Cina torna a dare segnali positivi. Alla ripresa della produzione industriale e del commercio estero si accompagna la transizione verso un nuovo modello di sviluppo economico.

Gli ultimi dati diffusi sull'economia cinese riflettono uno scenario più favorevole di quanto previsto: in particolare, confortante il surplus commerciale del 29,6% registrato a luglio (17,8 miliardi di dollari) e la crescita della produzione industriale nello stesso mese (+ 9,7%). Anche gli investimenti in beni fissi sono risultati in crescita: secondo le statistiche rilasciate dall'Ufficio Nazionale di Statistica, l'aumento rispetto ai primi sette mesi dell'anno è stato del 20,1%. La contrazione dell'export rispetto agli anni precedenti e la minaccia dell'inflazione impongono, tuttavia, l'adozione di interventi mirati ad assicurare la stabilità e, quindi, la crescita economica del Dragone. Si colloca in tal senso il cosiddetto mini-stimolo alle PMI, cioè l'insieme delle misure in favore delle piccole imprese del paese, spesso trascurate a favore dei grandi conglomerati di proprietà pubblica.
“La fase di ristrutturazione economica che sta vivendo la Cina a volte non è in sincronia con la crescita. Abbiamo bisogno di sacrificare la crescita a breve termine per realizzare riforme e adeguamenti strutturali.”

Zhou Xiaochuan

Governatore People’s Bank of China

Dal 1 agosto viene ridotta la pressione fiscale sulle piccole imprese con un fatturato inferiore ai ventimila yuan (2.400 euro circa), che saranno esentate dal pagare imposte sui ricavi e sull'iva. Le stesse aziende beneficeranno, inoltre, di procedure doganali più semplici per le esportazioni. A giovarsi della semplificazione burocratica sarà, in particolare, il settore dei servizi, cui si deve circa il 46% del prodotto interno lordo nazionale. A completare il quadro di stimolo c'è, poi, l'offerta di rimborsi fiscali e la conferma che lo yuan verrà mantenuto ad un livello "ragionevole" per spingere il commercio con l'estero. (www.agichina24.com). Questo insieme di interventi è funzionale alla trasformazione del modello di sviluppo cinese, che si sta orientando sempre più verso i consumi interni, stanti le difficoltà per i comparti dell' export e degli investimenti. Tale cambiamento necessita evidentemente di un supporto importante da parte del sistema bancario, principale fonte di finanziamento dell'economia. La recente riforma del credito è stata pensata proprio in ragione di tale obiettivo.